La neurochirurgia, è una branca della chirurgia che si occupa specialmente di problemi legati a malattie del cervello, del midollo spinale e dei nervi in generale. Le condizioni neurochirurgiche includono principalmente disordini del cervello, del midollo spinale e del sistema nervoso periferico. Tali malattie possono essere di tipo congenito-malformativo ,degenerativo, traumatico, tumorale, vascolare.
Principalmente patologie a carattere degenerativo come le ernie del disco, le instabilità degenerative del rachide, l’artrosi vertebrale, le patologie neoplastiche primitive e metastasiche che interessano l’osso e le strutture nervose, e le patologie di origine traumatica o malformativa. Non esiste un vero e proprio confine con l’ortopedia, anche se il neurochirurgo ha più confidenza con le strutture nervose, e si fa sempre più strada il concetto di chirurgo vertebrale, come branca particolare.
L’ernia del disco lombare è quella più riscontrata. L’ernia – una rottura o un indebolimento dell’anello fibroso del disco, cui consegue la dislocazione del nucleo polposo – può essere anche cervicale e dorsale, con implicazioni cliniche diverse. A livello lombare ci sono disturbi a carico degli arti inferiori, che raramente esitano in problemi importanti. Se nell’ernia cervicale è interessato il midollo spinale, ne conseguono problemi di mobilità a tutti e quattro gli arti. E’ una patologia che può insorgere a ogni età.
Una visita neurochirurgica è consigliabile per tutti coloro che hanno problemi sia cerebrali che alla colonna vertebrale, in cui le indagini abbiano individuato una patologia degenerativa, neoplastica o esiti di trauma. Ed è bene farla, come visita di II livello, nel caso di disturbi complessi, a volte conviene farla prima ancora di sottoporsi ad accertamenti, per orientare correttamente gli stessi.